La dieta paradossale è stata ideata dallo psicologo Giorgio Nardone sulla base della sua quasi trentennale esperienza nel trattamento dell’anoressia e la bulimia al Centro di Terapia Strategica di Arezzo.
Anche se inizialmente era rivolta solo alle persone con disturbi alimentari, oggi è consigliata come stile di vita che tutti possono adottare.
- La dieta paradossale consiste nel fare solo 3 pasti giornalieri (colazione, pranzo e cena) scegliendo solo i cibi che ci piacciono di più, evitando ogni altra assunzione di cibo tra un pasto e l’altro. Dal momento del risveglio ci si deve dedicare a piacevoli fantasie sui cibi che si mangeranno durante la giornata, la preparazione dovrà essere curata nei minimi particolari, così come il contesto in cui sono consumati.
Tutto questo ha l’effetto di togliere energia al vento della trasgressione, che si nutre proprio dei numerosi divieti imposti dalle tradizionali diete restrittive. Per un meccanismo di sazietà specifica, dopo qualche giorno la voglia irresistibile di dolci e di altri cibi proibiti inizia a lasciare il posto al desiderio di mangiare alimenti più salutari.
Come dice Giorgio Nardone «se te lo concedi (in modo controllato), puoi rinunciarvi, altrimenti diventerà irrinunciabile».
Ho utilizzato diverse volte la dieta paradossale con ottimi risultati, soprattutto con pazienti che mantenevano un controllo rigido durante i pasti, salvo poi piluccare tra un pasto e l’altro.
Fonte: una risposta di Massimiliano Matteoni, biologo nutrizionista – Blog Cambiostile… e dimagrisco! www.cambiostile.com – tratto da Nuovo Consumo, marzo 2018