Grazie alle tecnologie di neuroimaging e a molti studi, oggi sappiamo che usiamo tutto il cervello. Forse non in continuazione, ma considerati i molti compiti cognitivi che svolgiamo ogni giorno, tutte le parti della nostra “testa” sono in costante attività.
Perché allora questo mito resiste?
- Probabilmente per un misto di plausibilità e di speranza: se davvero utilizzassimo solo una piccola parte delle funzioni cerebrali, vorrebbe dire che ognuno di noi ha a disposizione un incredibile potenziale.
Questo è comunque vero, per fortuna: grazie alla neuroplasticità (la capacità del cervello di modificarsi quando interagisce con il mondo “esterno”) possiamo ampliare e migliorare le nostre performance intellettive ogni giorno.
Dal libro Happy Brain della neuroscienziata Wendy Suzuki – Fonte: Starbene, 18 gennaio 2016