- Arbusto spontaneo italiano, rustico e poco esigente, il biancospino (Crataegus monogyna, C. oxyacantha) cresce bene in quasi tutti i terreni, purché soleggiati: all’ombra non fiorisce. I rami spinosi si popolano di fiori bianchi in primavera e bacche rosse in autunno, e ha il vantaggio di essere davvero resistente: va annaffiato solo nella prima estate dopo l’impianto, poi non richiede altre cure.
- Sia i fiori che le bacche hanno efficaci proprietà ipotensive (abbassano la pressione) e cardiotoniche. È una pianta cosiddetta “adattogena”, che cioè esplica gli effetti solo in caso di bisogno. Questo significa che chi ha già la pressione bassa non sarà danneggiato dalle tisane di biancospino: la pressione rimarrà invariata, mentre sugli ipertesi normalizza i livelli di pressione e corrobora il cuore, se è affaticato.
- Si usano i fiori in boccio (da raccogliere in aprile-maggio), le foglie (in giugno) e i frutti rossi (pronti a settembre). Si seccano su graticci in luogo aerato e ombroso; le bacche si possono seccare in forno a 60° per 15 minuti e si conservano in barattoli di vetro ben chiusi, al buio.
Fonte: Natù, n°1 2015