Lo spuntino ha proprio lo scopo di tenere sotto controllo la fame, così da poter arrivare senza problemi al pasto successivo. Deve avere un contento calorico ridotto, intorno alle 150-200 kcal, altrimenti si trasforma in un pasto aggiuntivo, quindi frutta o uno yogurt oppure un pacchetto di crackers.
Ma ci siamo talmente abituati a ragionare solo in termini calorici, da dimenticarci che ingeriamo molecole e non calorie. A seconda di quello che mangiamo, anche a parità di calorie, si generano a livello intestinale dei segnali biologici ai quali i nostri centri della sazietà, nel cervello, rispondono modulando la sensazione di fame nelle ore successive.
Un frutto, ad esempio, è una scelta migliore rispetto ai crackers perché è in grado di generare una sazietà immediata, ma non duratura per l’assenza di proteine.
A mio avviso, lo spuntino migliore è rappresentato da un frutto accompagnato da 20 grammi di noci o di mandorle.
Nel caso di frutta piccola – ciliegie, susine o uva – è sufficiente pesarne circa 150-200 grammi. I carboidrati a basso indice glicemico della frutta insieme alle proteine e ai grassi (buoni) della frutta secca forniscono un potente stimolo di sazietà, con un contenuto calorico limitato.
Fonte: un articolo di Massimiliano Matteoni, biologo nutrizionista – tratto da Nuovo Consumo, ottobre 2018