Sì, è possibile. La cosiddetta retinografia midiatrica, che prevede l’instillazione di un collirio teso a dilatare le pupille, oggi è superata a favore di un retinografo automatizzato, basato sulla tecnologia digitale. Si chiama Nexy e ha il vantaggio di risparmiare al paziente il disagio delle “goccine” con conseguente vista offuscata per 3-6 ore.
È composto da una fotocamera e da un tablet che funge da telecomando. Il paziente si posiziona di fronte alla camera, che “intercetta” gli occhi, fa il focus della pupilla ed entra virtualmente dentro l’occhio per acquisire, con uno scatto, l’immagine del fondo retinico.
La foto ad alta risoluzione risulta immediatamente visibile dall’oculista sul tablet, dove viene ingrandita per osservare ogni minimo dettaglio della retina.
- È così possibile cogliere i primi segnali di molte patologie come il distacco del vitreo e della retina, le angiopatie e retinopatie da diabete o da ipertensione essenziale, l’edema della papilla, il glaucoma, la maculopatia e la cataratta. Il nuovo esame diagnostico dura un minuto per entrambi gli occhi.
Fonte: un articolo del Prof. Luigi Marino oculista e docente di chirurgia refrattiva all’università di Milano – tratto da Starbene, 6/08/19