Sono ormai comprovate le evidenze scientifiche sulla Gluten Sensitivity non Celiachia (GSNC) detta anche Sensibilità al glutine, una nuova sindrome che si stima colpisca oltre tre milioni e mezzo di italiani.
La sindrome della sensibilità al glutine è stata riconosciuta e descritta nel 2011 grazie agli studi fatti dal Prof. Fontana, presso la Maryland School of Medicine di Baltimora, negli Stati Uniti. Dobbiamo sottolineare che fino ad oggi si pensava che la sensibilità al glutine non esistesse o meglio fosse una semplice intolleranza al frumento.
Gli studi effettuati sono stati fondamentali per definire, per la prima volta, un iter diagnostico in grado di identificare la sensibilità al glutine.
Il glutine è un insieme di proteine, le prolamine, presenti nel frumento, orzo, segale, kamut, farro. Queste proteine contengono un aminoacido la prolina, poco digeribile per l´organismo umano. Il glutine può essere rimosso dalla nostra alimentazione senza alterare l’equilibrio della nostra dieta, perché formato da aminoacidi non essenziali.
Questo aiuta la scelta di cibi naturalmente privi di glutine o appositamente prodotti in modo che ne siano privi al fine di consentire alle persone sensibili al glutine una dieta varia e piacevole. Un esempio di alimenti “sostitutivi” che possono essere consumati sono: riso, mais, grano saraceno, amaranto, miglio, teff, sorgo.
Insomma, dalla sensibilità al glutine si può guarire, riducendo di molto il consumo dei cereali con il glutine: frumento, kamut, farro, segale, orzo. La “colpa” delle sensibilità al glutine sarebbe del grano “moderno”, troppo arricchito in glutine, un glutine spesso modificato, a cui il nostro organismo stenta ad abituarsi e non riesce a digerirlo.
La sindrome della sensibilità al glutine si presenta con molti sintomi e molto diversi tra di loro e spesso, ignorando la propria condizione di sensibilità, non riusciamo a darne una spiegazione. I più comuni sono a carico dell’apparato gastroenterico: gonfiore e dolore addominale, bruciore alla bocca e allo stomaco, nausea e vomito, irregolarità dell’alvo con stitichezza o diarrea.
Come si può vedere nelle sensibilità al glutine ogni apparato e sistema può essere colpito, con sintomi più o meno importanti.
Si devono escludere:
Questi due test negativi associati alla positività degli anticorpi IgG per il glutine e alla sintomatologia tipica, ci permettono di pensare alla sensibilità al glutine.
Un articolo del Dottor Alessandro Targhetta
Alessandro Targhetta è un Medico Omeopata e Geriatra dal 1985. Tiene ambulatori e conferenze specializzate nella regione Veneto. Puoi conoscerlo meglio visitando il suo sito, a questo link.
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