È vero, oggi possiamo accedere a un’infinità di informazioni sulla nostra salute: con un giro online diventiamo tutti esperti (o così ci pare). Peccato che su Internet le bufale abbiano vita tenace.
«Panorama» ne ha selezionate alcune che riguardano il cancro. Tutte da smontare.
- 1) Il cancro è una malattia moderna Non è così. Tracce di lesioni tumorali di vario tipo (seno, prostata, cervello) sono state trovate in scheletri di persone vissute nel Medioevo, nell’Antica Grecia, in mummie egiziane, persino nei dinosauri (osteosarcomi). Lo racconta bene il libro The cancer chronicles del giornalista americano George Johnson.
- 2) Il reggiseno è un fattore di rischio per il tumore al seno È un tormentone che gira spesso: l’uso prolungato del ferretto del reggiseno aumenterebbe il rischio perché comprime e irrita (secondo questa idea) il sistema linfatico. Teoria non supportata da alcuna evidenza scientifica. Il tumore al seno ha varie cause, soprattutto ormonali, ma il reggiseno non c’entra niente.
- 3) Esiste una cura anticancro, ma Big Pharma la nasconde La famosa teoria del complotto: esistono cure alternative osteggiate da Big Pharma, che pensa solo al suo profitto, e dagli oncologi corrotti. In realtà, se ci fosse davvero la cura, le industrie farmaceutiche non si sarebbero fatte sfuggire l’occasione (sarebbe l’affare del secolo). Purtroppo il cancro è una malattia troppo complessa per sperare in una terapia risolutiva e universale.
- 4) Gli squali non si ammalano di tumore Tutti gli organismi multicellulari si ammalano di tumore. Questa falsa credenza si diffuse nel 1992 con il libro Gli squali non si ammalano di cancro di William Lane, e da allora si stima che oltre 200 mila squali siano stati uccisi nella speranza, vana, di mettere a punto una pillola a base di cartilagine di squalo (il dottor Lane era coinvolto nel business).
- 5) Il forno a microonde è cancerogeno Secondo numerosi studi, non c’è alcuna relazione tra i forni a microonde (sono tutti schermati) e il rischio di cancro.
Solo i modelli vecchi o deteriorati potrebbero essere potenzialmente pericolosi (perché scaldano i tessuti), ma solo se si resta a lungo nelle loro vicinanze mentre sono accesi.
- 6) Asportare un tumore può favorirne la diffusione Una falsa idea nata in passato, quando molti pazienti andavano sotto i ferri avendo già metastasi (che poi si presentavano in altri organi). Oggi, per evitare che alcune cellule tumorali sfuggano all’intervento si usano nuove tecniche chirurgiche (fra cui bisturi “intelligenti”) che riconoscono le cellule maligne.
Fonte: un articolo di Daniela Mattalia su Panorama, 2/10/13