Le alterazioni di alcune cellule della retina potrebbero essere responsabili di dislessia e discalculia.
- I problemi che alcuni bambini hanno con numeri e lettere, noti come discalculia e dislessia, potrebbero non dipendere dal cervello, ma dagli occhi. O, meglio, da particolari cellule della retina, chiamate maglio, che hanno il compito di captare i movimenti rapidi degli oggetti.
A sollevare il dubbio sono gli psicologi della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim, guidati da Hermundur Sigmundsson.
I ricercatori sono partiti dalla constatazione che i bambini colpiti da discalculia – tra il 3 e l’8 per cento della popolazione in età scolastica – hanno spesso difficoltà sia nella lettura sia nella coordinazione motoria.
Per dimostrare l’esistenza di una relazione, Sigmundsson e colleghi hanno sottoposto ad alcuni test cognitivi gli studenti di dieci anni di due scuole norvegesi. Tutti i bambini hanno eseguito un compito di matematica. In base ai risultati sono stati selezionati due gruppi: da una parte gli alunni con i voti più alti, dall’altra quelli con i più bassi. A entrambi i gruppi sono quindi stati presentati due test psicofisici per valutare le capacità visive.
Nel primo gli studenti dovevano seguire e anticipare il movimento – sia prevedibile sia casuale – di alcuni puntini sullo schermo di un computer. Il secondo test era invece di controllo, e ha valutato la capacità di percepire le forme.
Ebbene, gli studenti con i punteggi più bassi in matematica sono risultati anche quelli con elevata difficoltà nel captare i movimenti veloci, al contrario del gruppo con i voti più alti.
Fonte: un articolo di Tiziana Moriconi – tratto da Mente & Cervello, agosto 2010