«Consiglio di non sottovalutare mai i dolori alle articolazioni, soprattutto se associati a rigidità mattutina e a tumefazione delle mani e dei polsi, a gonfiore di ginocchia, piedi e caviglie, e se essi rendono difficile fare i movimenti che prima si facevano senza difficoltà. Questi sintomi possono essere il segnale di inizio di una malattia reumatica che raccomando di affrontare al più presto».
È l’avvertimento del professor Giovanni Minisola, primario reumatologo, presidente merito della Società Italiana di Reumatologia, ospedale San Camillo di Roma.
«Un insieme di malattie di varia natura che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico e i tessuti connettivi. Principalmente possono essere di due tipi: infiammatorie, come l’artrite reumatoide, e degenerative, come l’artrosi. A questi due gruppi vanno aggiunte altre condizioni di particolare rilevanza: mi riferisco alle connettiviti e alle malattie delle ossa. Le malattie reumatiche, nella maggior parte dei casi, sono accomunate dalla sintomatologia dolorosa e dalla necessità di dover essere individuate e trattate tempestivamente e appropriatamente al fine di neutralizzare la loro elevata potenzialità invalidante».
«L’artrite reumatoide, l’artrosi, la spondilite anchilosante, l’artrite psoriasica, l’osteoporosi, la fibromialgia, il lupus e la gotta».
«La causa è ancora sconosciuta. È legata probabilmente a un fattore esterno, per esempio un virus, che, in pazienti geneticamente predisposti a sviluppare la malattia, provoca una attivazione del sistema immunitario, responsabile a sua volta dello sviluppo del processo infiammatorio».
«Dalla rigidità delle articolazioni al mattino, talvolta associata a gonfiore e a limitazione dei movimenti, generalmente in corrispondenza delle mani. L’esordio della malattia avviene di solito in modo lento e graduale, accompagnato anche da malessere generale. Con il tempo, se non si interviene, la malattia avanza, distrugge le articolazioni interessate, causa deformità e può compromettere gli organi interni».
«Di evitare gli ambienti umidi e freddi, tenendo le articolazioni al caldo, per esempio proteggendo le mani in inverno con un paio di guanti, e di assumere farmaci sintomatici, come gli antidolorifici e gli antinfiammatori non cortisonici».
«Il movimento può fare bene purché graduale, non eccessivo e mai tale da accentuare il dolore».
«Quando sorge il sospetto, occorre eseguire al più presto alcuni accertamenti di primo livello, come la velocità di eritrosedimentazione, la Pcr, cioè la proteina C reattiva, il fattore reumatoide e gli anticorpi anti-Ccp, cioè anti peptide ciclico citrullinato. In caso di positività, suggerisco ulteriori approfondimenti».
Fonte: estratto da una bella intervista di Roberta Pasero al professor Giovanni Minisola – tratta da Di Più, 7/11/16
Fonte immagine: https://www.medben.it/reumatismi-come-capire-se-ne-soffriamo-cosa-fare/
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