Le ricadute estetiche dovute all’esubero di radicali liberi sono riconducibili a un unico effetto: l’invecchiamento precoce. Che sulla pelle, primo organo bersaglio dell’inquinamento esterno, equivale a una vera e propria disfatta che la fa apparire più marcata, atona, avvizzita, depauperata da collagene ed elastina e quindi visibilmente “svuotata”, lassa, con rughe e discromie.
Nonché più sensibile a dermatiti e problemi dermatologici.
- Ecco perché, se la prima regola antiage è di sottrarci alle cause esogene ed endogene alla base del surplus di radicali liberi (fumo, abuso di farmaci, alimentazione scorretta, carenze nutrizionali, esposizione non protetta a raggi solari, fonti elettromagnetiche, agenti chimici e inquinanti, stress psico-fisico), la seconda suggerisce di sostenere l’attività delle nostre cellule con sostanze anti-radicaliche apportate dall’esterno.
Sfide subito raccolte da Phytomer, che con un doppio scacco matto ci presenta una mossa vincente per mettere KO i nostri avversari: un trattamento antiradicali che, come anche confermato dall’Oms rappresenta oggi il problema maggiore per la salute cutanea.
Fonte: Più Sani Più Belli, ottobre 2016
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