La risposta della Dottoressa Simona Perseo
L’ Acido Folico, o Vitamina B9, è una vitamina idrosolubile, fortemente termolabile che viene in minima parte sintetizzata dalla flora batterica intestinale, perciò la maggior parte deve essere necessariamente assunta con gli alimenti.
L’assorbimento di vitamina B9 di origine animale è sicuramente migliore rispetto a quello di origine vegetale. In ogni caso però il processo di cottura distrugge dal 50 al 95% dei folati presenti nei cibi.
La carenza di folati è sicuramente uno dei deficit vitaminici più comuni e può essere dovuta ad un alterato assorbimento, ad un aumentato fabbisogno ( gravidanza), ad una carenza nella dieta, o all’assunzione di alcuni farmaci.
I fattori che riducono l’assorbimento di acido folico sono molteplici: un deficit di zinco e /o vitamina B12, un eccessivo introito di legumi, cavoli e agrumi che contengono inibitori enzimatici, ‘abuso’ di alcol, anoressia, celiachia, morbo di Crohn, epilessia, obesità, tumori e resezioni gastriche, malassorbimento a carico dell’intestino tenue, diabete di tipo II, gravidanza, allattamento, eccessiva produzione di globuli rossi, utilizzo di barbiturici, contraccettivi orali, sulfamidici, anticonvulsivanti, chemioterapici.
La carenza di folati causa invece anemia megaloblastica, stanchezza accentuata, depressione, irritabilità, mancanza di concentrazione, riduzione nella sintesi di DNA e RNA.
In stato di gravidanza, la carenza di acido folico è un fenomeno frequente che può causare ritardo nella crescita intrauterina, parti prematuri e lesioni placentali, rischio di malformazione del feto soprattutto a carico del tubo neurale (DNT) associati a spina bifida e anencefalia.
Il tubo neurale è quella parte del feto che si sviluppa per formare il cervello, la scatola cranica e la spina dorsale, normalmente si chiude entro 30 giorni dal concepimento, se tale chiusura non avviene o non avviene correttamente, il bambino sviluppa gravi malformazioni congenite come la spina bifida e l’anencefalia.
L’anencefalia è una condizione in cui il cervello si sviluppa in modo incompleto o non si sviluppa affatto. I bambini con anencefalia muoiono prima della nascita o subito dopo.
Visto che i più comuni e gravi difetti congeniti insorgono tra il concepimento e il 29° giorno di gravidanza, sarebbe corretto iniziare la supplementazione almeno un mese prima del concepimento per poi proseguirla per tutto il primo trimestre di gravidanza ed estenderla all’allattamento e al post partum, associato ad una alimentazione corretta ed equilibrata, ricca in frutta (soprattutto agrumi) e verdura ( soprattutto spinaci, carciofi, invidia, bieta, broccoli, cavoli).
L’assunzione di acido folico non deve però superare la dose di 1mg/die.
Un Guest Post della Dottoressa Simona Perseo
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Svolge, inoltre, attività di consulenza alimentare per società sportive, palestre, centri fitness ed estetici. Organizza presso varie associazioni ed enti corsi di educazione alimentare, collabora con il Comune di Lucca come nutrizionista per l’elaborazione dei menù delle mense scolastiche.
Per info o appuntamento:
La Dottoressa Perseo risponde alla domanda di un’amica sui grassi e gli oli vegetali non idrogenati, la trovi a questo link.
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