L’aumento è dato da tutti quei grassi che vengono definiti “insaturi”, di origine vegetale e che si presentano sotto forma liquida (come ad esempio gli oli) e che altro non sono se non grassi fluidi.
- Ne sono ricchissimi non solo gli oli da condimento, quali quelli di oliva, quelli di vinacciolo, di mais, di girasole, ma anche la frutta secca (da cui ricordiamo si estraggono l’olio di mandorle e l’olio di arachidi).
Un discorso a parte va riservato agli oli di pesce: infatti i pesci, in particolare quelli che vivono nei mari freddi, pur appartenendo al regno animale sono ricchissimi di grassi estremamente fluidi (i cosiddetti “omega”) questi grassi devono rimanere fluidi anche a temperature molto basse, vicino allo O C° (evento che non potrebbe realizzarsi se fossero saturi, come ad esempio il lardo), temperature che in genere si ritrovano nelle gelide acque dei torrenti di montagna o dei mari del Nord.
Questo tipo di grasso permette ai pesci di sopravvivere e muoversi anche in ambiente polare, e a noi di aumentare la quota di colesterolo “buono” presente nel nostro organismo.
Fonte: Mangiar Bene, aprile 2000
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