«Molte persone pensano che la polmonite sia una malattia banale e tendono a sottovalutarla perché esistono antibiotici che consentono di stare meglio. Però non bisogna sottovalutarla per evitare complicazioni talvolta anche serie, tanto che si pensa anche a prevenirla vaccinandosi».
Chi parla è il professor Francesco Blasi, direttore dell’Unità Operativa di Broncopneumologia dell’Ospedale Maggiore Policlinico Ca’ Granda di Milano, docente di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università degli Studi di Milano e presidente della Società Italiana di Pneumologia.
Che cosa è la polmonite?
«È una infiammazione del tessuto del polmone e delle vie respiratorie legata per lo più a infezioni virali, batteriche, a volte fungine, e più raramente a parassiti».
Da che cosa è provocata la polmonite?
«I microrganismi più frequenti che la generano sono batteri come lo streptococcus pneumoniae, comunemente e chiamato “pneumococco”, il mycoplasma pneumoniae e la legionella pneumophila, che causano tra il 60 e il 70 per cento delle polmoniti. Lo streptococco da’ casi isolati di polmonite mentre il micoplasma e la legionella possono provocare epidemie».
Ci sono persone che sono colpite con maggiore facilità dalla polmonite?
«Tutti ne possono soffrire ma le età più a rischio sono i bambini fino ai due anni e gli adulti dai cinquant’anni. Chi è debilitato ha maggiore facilità di sviluppare polmoniti, che sono spesso causate dalla normale influenza. Quando la causa è il micoplasma, la diffusione avviene attraverso le goccioline di saliva che si trasmettono e quindi generalmente in famiglia. Invece il batterio della legionella, che vive in ambiente umido, può essere presente nei filtri dell’aria condizionata e nei soffioni della doccia.
Da quali sintomi si riconosce una polmonite?
«Non sempre è facile capire subito dai sintomi che si tratta di polmonite perché può essere confusa con una comune influenza. Inoltre i sintomi dipendono anche dal batterio che l’ha provocata. Tuttavia quando compaiono dolore toracico o forti brividi vuole dire che non si tratta della solita influenza. In generale, in una persona giovane compaiono tosse e febbre elevata, se la polmonite è causata da streptococco, mentre se è provocata da micoplasma può dare laringite e febbriciattola e poi trasformarsi in polmonite».
I sintomi della polmonite sono uguali a qualsiasi età?
«Nelle persone d’età la febbre può mancare o essere lieve perché la risposta immunitaria, che provoca la reazione della febbre, è ridotta. Però un segno importante è uno stato di confusione mentale, indice di presenza di tossine nel sangue».
Quando consiglia al paziente di rivolgersi al medico per diagnosticare eventualmente una polmonite?
«Quando la tosse e la febbre persistono con la medesima intensità per quattro o cinque giorni e non decrescono come nel caso dell’influenza. La diagnosi si basa sulla visita e sulla radiografia del torace».
Come suggerisce di curare la polmonite?
«Con una terapia antibiotica mirata. Non sempre è facile identificare l’antibiotico giusto proprio perché i sintomi non consentono sempre di stabilire la causa scatenante. Per questo la prima copertura antibiotica utilizzata è per combattere lo streptococco. Ma oltre al farmaco giusto è anche importante somministrare la dose giusta. Per esempio, se il paziente assume l’amoxicillina deve prenderla tre volte al giorno al giusto intervallo di tempo. Invece capita che, per comodità di orario, si prenda ogni dodici ore ma così l’antibiotico non è efficace»…
Fonte: estratto da una bella intervista di Roberta Pasero al professor Francesco Blasi, tratto da un vecchio numero di Di Più
Fonte immagine: https://pixnio.com/it/scienza/immagini-microscopio/peste-yersenia-pestis-it/polmonite-molti-yersinia-pestis-batteri-macchia
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