Subdola, SILENZIOSA (anche), di certo pericolosa. Gli anziani la temono, i giovani la IGNORANO e intanto lei DILAGA.
E’ il momento di fare chiarezza.
Una grave complicanza dell’influenza, con oltre 200.000 nuovi casi all’anno, è la polmonite, un’infiammazione dei polmoni causata quasi sempre da batteri (su tutti lo Streptococcus pneumoniae), virus e funghi.
Eppure, da una recente indagine di AstraRicerche, 1 italiano su 2 sa poco o nulla di questa malattia.
E solo il 18,4% della popolazione pensa di essere a rischio.
- NIENTE FEBBRE: capita spesso che gli anziani, le cui difese immunitarie traballano, non manifestino febbre, che insieme a tosse, catarro e difficoltà a respirare, è un segnale tipico della polmonite. Il rischio, perciò, è di ritardare la terapia antibiotica. Che è tanto più efficace quanto prima si inizia. Per prevenire l’eventualità, c’è la vaccinazione antistreptococcica: la prescrive il medico curante e si fa una volta nella vita nei centri vaccinali delle Asl.
- OCCHI ALLE APNEE: uno studio pubblicato sul Canadian Medical Associaton Journal, ha rivelato che le persone che soffrono di apnee notturne (un disturbo dovuto all’ostruzione delle vie respiratorie), soprattutto se associate a patologie broncopolmonari e al reflusso gastroesofageo, sono più inclini a prendere la polmonite. La spiegazione potrebbe essere legata al maggior rischio di aspirare materiale gastrico durante la notte. Un meccanismo molto simile alla polmonite ab ingestis. Quando si fa fatica a deglutire, parte del cibo, anziché scendere in esofago, entra in trachea, quindi, nei bronchi, causando l’infezione.
- DENTI PULITI: per prevenire la polmonite, ci vuole una buona igiene orale. Il motivo? Gran parte dei germi responsabili della malattia sono nella bocca. Ecco perché bisogna lavarsi i denti per 2 minuti, almeno due volte al giorno e usare il filo interdentale.
Articolo di Silvia Pigorini con la consulenza del professor Vincenzo Valenti, responsabile della Divisione di Pneumologia dell’IRCCS Policlinico di San Donato (MI) – fonte Confidenze – 12 gennaio 2016