Perché il miele è meglio dello zucchero?
Lo zucchero del miele è composto da glucosio e fruttosio liberi, non tra loro attaccati come nel saccarosio, il disaccaride (cioè l’unione tra i due zuccheri semplici) che usiamo in cucina.
Resta fermo il fatto che glucosio e fruttosio, se consumati in eccesso, sono anch’essi nocivi, ma allora perché è meglio il miele?
- Il miele è un’altra cosa: «Perché nel miele gli effetti deleteri di questi zuccheri sono mitigati dalla presenza di vitamina C e da una notevole quantità di polifenoli che moderano l’azione negativa del fruttosio. Addirittura, in Ayurveda, il miele si usa da molto tempo come trattamento del diabete», spiega il professor Franco Berrino. Per lo stesso motivo il fruttosio della frutta mangiata intera è molto meno insalubre: anzi, i benefici apportati da fibre e polifenoli alla fine sono decisamente superiori ai rischi.
Il fruttosio aggredisce il fegato. Ma possibile che il fruttosio faccia male? E’ pur sempre lo zucchero della frutta……
Invece, è proprio così, in particolare fa male al fegato rendendolo grasso (steatosi epatica). Questo apre la strada a diverse malattie metaboliche e, a lungo andare, cardiovascolari e persino oncologiche. La parola chiave è moderazione.
- Miele e tahin a merenda. Ancora un consiglio di Berrino: «Per i più giovani la dose indicata è quella di 1 cucchiaio di miele al giorno, a merenda. Usiamo questa accortezza: abbiniamolo a un grasso di buona qualità.
- L’ideale è il tahin, il burro di sesamo, lo si mescola al miele e si ottiene una crema gradevole, da spalmare sul pane integrale. Il grasso rallenta la velocità di assorbimento del glucosio».
Fonte: “Perché il miele è meglio dello zucchero?” è tratto da L’Altra Medicina, dicembre 2017 (articolo del professore Franco Berrino)
Fonte immagine: Miele Selvaggio Ape – Foto gratis su Pixabay
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