Secondo alcune ricerche, aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo e la pressione. In cucina si usa essiccato, marinato o cotto…
II peperoncino è parente della melanzana, dell’alchechengi, della patata e del pomodoro. Tutti appartengono infatti alla grande famiglia delle Solanacee. Inizialmente, in Sudamerica, il peperoncino veniva coltivato a scopo decorativo, poi piano piano si cominciò ad apprezzarne le sue virtù gastronomiche.
Esistono una decina di specie di peperoncino, diverse per forma, dimensioni, sapore e colore, e tantissime varietà. Alcuni peperoncini sono verdi (il Jalapeño, il Serrano, il Poblano), altri sono rossi, color rame o porpora (pepe di Cayenna, Ancho, Cascabel), poi ci sono i peperoncini gialli (Carribean, Guero) o verdi.
Il colore è indipendente dal grado di piccantezza, in cui primeggiano I‘habanero, il giamaicano e il calabrese.
Più che ortaggio, il peperoncino è un condimento, da usare essiccato, marinato o cotto.
È l’alimento base della ‘nduja calabrese, mentre macinato lo si trova nel curry e nel ketchup.
Il peperoncino a tavola va usato con cautela anche perché il sapore viene esaltato dalla cottura. I peperoncini, in particolare quelli rossi, hanno un alto contenuto di vitamina C (più delle arance), ma occorre considerare che se ne consuma una quantità molto inferiore.
Nel peperoncino sono presenti la vitamina A (betacarotene) e altri composti antiossidanti, come la capsantina, pigmento liposolubile, e il licopene, due polifenoli, che hanno effetti protettivi delle cellule, sali minerali, soprattutto potassio.
Secondo alcune ricerche, il peperoncino aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo e la pressione. Infine, uno studio pubblicato nel 2017 sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition dimostra che è un alleato delle diete, perché ha un effetto positivo sul metabolis
Quando si esagera con il peperoncino, e si vuole alleviare il bruciore, è bene masticare del pane, che rimuove la sostanza dai recettori presenti nelle mucose. Se avete messo troppo peperoncino nel sugo, per attenuarne la piccantezza, potete usare un alimento che contiene grassi: può funzionare, per esempio, il formaggio grana anche perché la caseina fa da “spazzino” avvolgendo la capsaicina.
Le curiosità
Il peperoncino è originario della Bolivia e di alcune zone del Brasile. Da qui si è propagato nel resto del continente grazie all’azione degli uccelli.
Il sapore piccante del peperoncino è dovuto alla capsaicina, che viene sintetizzata nella “placenta”, la parte biancastra dentro al frutto, a cui si attaccano i semi. Tale sostanza irrita gli stessi recettori che si attivano quando avvertono temperature tra i 43 e i 52°C, mandando un segnale al cervello per avvertire che c’è qualcosa che brucia. In sostanza, sono i nostri recettori a farci percepire il bruciore.
Fonte: “Peperoncino rosso: tieni sotto controllo il colesterolo!” è un estratto da un bel servizio di Enrica Belloni su Sano & Leggero (Mela Rossa), con la consulenza del dottor Luca Piretta, nutrizionista
Fonte immagine: https://pixnio.com/it/piante/verdure/pepper/alimento-spezia-salsa-capsicum-jalapeno-peperoncino-rosso-peperoni-verdura
Cervello e intestino sono collegati tra loro? Hai mal di pancia? Colpa dello stress.…
Mangiare funghi mantiene giovane il cervello... Mangiare almeno mezzo piatto di funghi (300 grammi)…
Crucifere e riduzione del rischio di cancro al pancreas! Il consumo regolare di crucifere…
Rossetto: come scegliere le giuste tonalità? Quale può essere la tonalità giusta da portare in…
Dolce allo yogurt Questo dolce allo yogurt è ottimo per poterlo riempire (tagliandolo a…
La cipolla (Allium cepa) appartiene al genere Allium come l'aglio, il porro, lo scalogno e…