Occhio, l'ansia può provocare la pirosi (un post del gastroenterologo Tino Casetti)!

Occhio, l’ansia può provocare la pirosi (un post del gastroenterologo Tino Casetti)!

A molti sarà capitato, almeno una volta nella vita, di provare quella sensazione di malessere alla bocca dello stomaco e, erroneamente, di identificarla con una gastrite.

In realtà questo bruciore di stomaco legato a un’aumentata secrezione di acido, con associato reflusso gastroesofageo, è una condizione che si manifesta nell’area epigastrica e si ripercuote nei petto fino a raggiungere la base del collo, accompagnata da un senso di pesantezza e difficoltà a deglutire.

  • Questo disturbo è definito pirosi (dal greco pyros, significa fuoco) e può essere causato da varie situazioni che fanno aumentare la produzione acida dello stomaco (come ad esempio stress o malattia ulcerosa) o fanno risalire il liquido acido dallo stomaco all’esofago.

DIAGNOSI

L’individuazione della pirosi si basa sul racconto del paziente (che deve avere le caratteristiche di cui abbiamo parlato), in quanto è un fastidio soggettivo, a differenza della gastrite propriamente intesa, che è invece una forma infiammatoria della mucosa gastrica, evidenziabile con esame endoscopico e istologico.

La confusione con la gastrite nasce dalla sede del dolore (area gastrica) e da sintomi a volte associati alla pirosi quali nausea, digestione difficoltosa e rigurgiti. Proprio come il cantante Ron, che individua nell’ansia da telecamera l’origine del suo problema fisico, fattori psicologici e situazioni stressanti possono causare pirosi per aumento della produzione acida gastrica: in questi casi una buona cura può essere quella che si avvale di blandi ansiolitici o antidepressivi.

CURE

È possibile debellare la pirosi se la causa è rimovibile definitivamente, diversamente occorrerà seguire un regime dietetico e terapeutico adeguato. Ron, infatti, ha optato, sotto indicazione di uno specialista, per una cura farmacologica combinata a una dieta mirata.

  • I medicinali indicati sono i farmaci antiacidi e gli inibitori della pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo), cui associare procinetici, che regolano i movimenti e lo svuotamento dello stomaco. In generale, si tratta di farmaci sicuri ed efficaci che, se assunti correttamente e sotto controllo medico, risolvono la situazione in più dell’85% dei casi.
  • Restrizioni alimentari troppo rigide non hanno senso. Va però tenuto presente che, in caso di pirosi, bisogna evitare pasti molto abbondanti, cibi troppo grassi, superalcolici, le pennichelle e comunque il coricarsi subito dopo i pasti. È permesso un bicchiere di vino a pasto.
  • Niente paura con le spezie: il peperoncino, in particolare, non crea alcun danno alla mucosa gastrica. In caso di reflusso gastroesofageo in genere bisogna eliminare o ridurre nella dieta agrumi, menta, cioccolato, caffè e pomodori.

 

A questo link, trovi l’artico in originale su Ok salute e Benessere

 

Fonte: un articolo di Tino Casetti, primario di gastroenterologia all’Ospedale di Ravenna
Fonte immagine: https://www.salutarmente.it/malattie/pirosi-gastrica

 

 

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