In questo studio prospettico, per il quale sono stati reclutati 774 uomini olandesi di 65-76 anni all’inizio dell’osservazione, sono stati determinati i livelli di consumo nei 25 anni di osservazione di epicatechina, il flavanolo maggiormente presente nel cacao, contenuto in quantità importanti anche nel tè nero e nel tè verde.
Le analisi dei risultati hanno messo in luce innanzitutto che le maggiori fonti di epicatechina erano rappresentate da tè (51%), mele (28%) e cacao (7%). La suddivisione della coorte in terzili in base all’apporto giornaliero di epicatechina (7,9 g, 14,7 g e 21,9 g rispettivamente), ha permesso di evidenziare che i soggetti con i livelli maggiori di assunzione erano più attivi, meno fumatori e consumavano meno caffè rispetto ai soggetti del terzile inferiore, ma avevano un elevato apporto di proteine, carboidrati, potassio e fibre.
Il dato più rilevante è emerso per il rischio coronarico e cardiovascolare: infatti, in tutti gli uomini del terzile superiore di assunzione di epicatechina, il rischio di mortalità coronarica risultava del 38% inferiore rispetto a quello del terzile più basso. Inoltre, nei soli soggetti che già soffrivano di una malattia cardiovascolare, il consumo di quantità più elevate di epicatechina aveva ridotto del 46% il rischio di mortalità cardiovascolare totale.
Uno studio di: Dower JI, Geleijnse JM, Hollman PC Am J Clin Nutr. 2016 pii: ajcn128819
Fonte: Nutrition Foundation Italia, a questo link trovi il post originale anche in versione inglese.
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