In media, il consumo di pasta è risultato di 57-59 g/die per le donne dello studio Moli-sani e di 75-78 g/die per gli uomini. Nella popolazione INHES, le donne consumavano 49-56 g/die di pasta e gli uomini 62-65 g/die.
Dall’analisi delle correlazioni tra il consumo di pasta e i parametri antropometrici rilevati è emerso che, in entrambe le popolazioni, il consumo di pasta è associato in modo negativo con gli indicatori di obesità addominale (girovita) e di obesità generale (rapporto tra girovita e fianchi) dopo gli opportuni aggiustamenti statistici.
In conclusione, in entrambi questi gruppi di popolazione adulta, sia di estrazione regionale, o rappresentativo della popolazione italiana generale, emerge come un consumo moderato e costante di pasta, condita secondo la tradizione mediterranea, contrariamente a quanto spesso si ritiene, si associ ad un miglioramento del peso corporeo e degli indicatori di obesità addominale.
Una ricerca di: Pounis G, Di Castelnuovo A, Costanzo S et al. on behalf of the Moli-sani and INHES investigators Nutr Diabetes. 2016 Jul 4;6(7):e218. doi: 10.1038/nutd.2016.20.
Fonte: Nutrition Foundation of Italy – a questo link trovi la ricerca in originale, anche in inglese.
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