Il caffè può essere liberamente inserito in uno stile alimentare salutare.
- Lo conferma questa analisi, basata sui due corposi e ben noti studi americani di popolazione, condotti sulle infermiere (Nurses’ health Study 1 e 2) e su professionisti della salute (Health Professionals’ Follow-up Study), che fornisce un solido contributo alla definizione delle proprietà positive della bevanda più diffusa al mondo.
Il consumo moderato e quotidiano di caffè (fino a 5 tazze il giorno) sia con caffeina, sia decaffeinato, si associa infatti ad una riduzione della mortalità totale, valutata sul complesso delle popolazioni studiate.
- Una volta scorporata però la quota di soggetti non fumatori, l’associazione tra consumo abituale di caffè e mortalità totale si delinea meglio. In coloro che non fumano, infatti, al crescere del consumo di caffè (da meno di 1 tazza a 5 tazze al giorno e più) corrisponde una progressiva riduzione della mortalità totale, significativa per le cause cardiovascolari e neurologiche e per il rischio suicidario.
La mancanza di differenze associate all’assunzione di caffeina porta gli autori a ipotizzare che i benefici possano essere attribuiti ad altri componenti minori del caffè (comuni al caffè vero e proprio e al decaffeinato), come l’acido clorogenico, i lignani e il magnesio, con potenziali effetti positivi sull’insulinoresistenza e sull’infiammazione sistemica.
Fonte: Nutrition-foundation.it – trovi il post originale, anche in lingua inglese, a questo link – 27-11-2015 – Ding M, Satija A, Bhupathiraju SN, Hu Y, Sun Q, Han J, Lopez-Garcia E, Willett W, van Dam RM, Hu FB. Circulation. 2015 Nov 16. pii: CIRCULATIONAHA.115.017341.