Nel mercato in crescita delle bevande considerate salutari, il tè verde mantiene una buona posizione, come confermano i risultati di una recente indagine Nielsen su un campione di consumatori italiani.
Prodotto come il tè nero dalle foglie di Camellia sinensis, il tè verde ha acquisito negli ultimi anni popolarità, sulla base di studi prevalentemente di carattere osservazionale, che hanno evidenziato come tra i consumatori abituali della bevanda sia minore la prevalenza di malattie cardiometaboliche e ipertensione.
Tali osservazioni sono state completate dall’identificazione dei componenti del tè verde e dallo studio delle loro proprietà; infatti, alle catechine, e cioè ai flavonoidi contenuti in concentrazioni elevate nelle foglie di Camellia sinensis, e soprattutto all’epigallocatechina gallato (che rappresenta circa il 50-60% delle catechine totali nel tè verde) sono stati riconosciuti effetti antinfiammatori, antitumorali, antiossidanti.
- Per quanto riguarda invece l’effetto ipocolesterolemizzante, i risultati positivi degli studi sperimentali non hanno trovato fino ad oggi adeguato riscontro negli studi clinici di intervento.
Un dato in tal senso viene invece da questa metanalisi, nella quale sono stati inclusi i trial disponibili randomizzati e controllati, condotti allo scopo di valutare gli effetti del consumo di tè verde o di estratti di tè verde, per periodi di due settimane o più, in gruppi composti da almeno 10 soggetti adulti, sulla colesterolemia totale, LDL e HDL e sulla trigliceridemia.
Dall’esame dei risultati dei 31 studi selezionati tra oltre 100, per un totale di 3216 soggetti, è emerso che un’assunzione giornaliera di catechine da tè verde compresa tra 80 a 2488,7 mg si associa (in modo non lineare) ad una riduzione statisticamente significativa della colesterolemia totale: -4,66 mg/dL in media, pari a circa il 2,3% dei valori basali, con eterogeneità bassa.
- Significativa sul piano statistico è risultata anche la riduzione dei livelli di colesterolo LDL (-4,55 mg/dL), seppur con eterogeneità significativa, mentre non è stato osservato nessun effetto rilevante sul colesterolo HDL.
- Per quanto riguarda infine la trigliceridemia, è stata registrata una tendenza alla riduzione, per quanto non significativa, in rapporto al consumo di tè verde o dei relativi estratti.
Gli Autori sottolineano come la dimensione della riduzione, apparentemente modesta dal punto di vista numerico, sia invece potenzialmente rilevante nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.
Sono infatti relativamente solide le evidenze a supporto della correlazione tra livelli di colesterolo e rischio cardiovascolare, che si ridurrebbe dell’1% per ogni punto percentuale di riduzione della colesterolemia LDL.
Gli stessi Autori, tuttavia, ribadiscono la necessità di studi prospettici su campioni di popolazione numerosi per confermare l’impatto favorevole del consumo regolare di tè verde come bevanda sul mantenimento dello stato di salute nella popolazione generale.
Una ricerca di Xu R, Yang K, Li S, Dai M, Chen G. Nutr J 2020;19:48. 26-05-2020
Fonte: Nutrition Foundation Italy, a questo link trovi la ricerca in lingua originale inglese.
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/tee-tazza-da-t%C3%A8-t%C3%A8-verde-vapore-1887042/
Pingback: Aglio: per tenere sotto controllo l'ipertensione! - Bellezza & Benessere