Ascoltare le note di Mozart fa bene al cuore e può diventare persino una terapia
post-infarto perché riduce la pressione e la frequenza cardiaca.
Contemporaneamente hanno misurato pressione sistolica, pressione diastolica e frequenza cardiaca e la riduzione dì questi parametri – che in questi pazienti spesso sono alterati – è stata registrata solo nel gruppo che ha ascoltato le arie del grande compositore austriaco.
Dunque, dopo memoria, apprendimento e crisi epilettiche, il cosiddetto «effetto Mozart» si dimostra efficace anche per chi ha problemi seri al cuore e apre nuove prospettive per la musicoterapia come complemento alle cure tradizionali.
Fonte: Ok Salute e Benessere, aprile 2016
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