La consapevolezza che emerge quando si presta attenzione intenzionalmente al momento presente in modo non giudicante.
Questa è la definizione di mindfulness, forma di meditazione creata alla fine degli anni 70 del secolo scorso dal biologo molecolare statunitense Jon Kabat-Zinn in un contesto di cura di pazienti cronici, cioè persone dal forte stress quotidiano, e, quindi, allargata a chiunque persegua i benefici della meditazione stessa senza, però, volersi impegnare in un percorso spirituale o religioso.
UN APPROCCIO LAICO
Kabat-Zinn, praticante di lungo corso di yoga e zen, tecnico della mindfulness ha ricavato alcunep pratiche dallo studio del buddhismo, in particolare dalla tradizione vipassana (la meditazione di consapevolezza), dello yoga e della mistica cristiana, eliminando l’obiettivo di entrare in contatto con una realtà trascendente.
Si può meditare durante qualsiasi attività quotidiana e in qualsiasi posizione, anche se le pratiche mindfulness di consapevolezza più note sono sulle sensazioni del corpo (body scan), sul respiro, sulle emozioni, sui pensieri, nel camminare, nel movimento (con tecniche yoga o aikido) e nel mangiare.
I BENEFICI
Aspetto tecnico della mindfulness è la riduzione dello stress, ormai praticamente cronico nelle nostre vite (pensiamo alla pandemia in corso), ma contemporaneamente il praticante sviluppa tutta una serie di atteggiamenti positivi che, portando a essere più accoglienti e rispettosi, migliorano non solo le relazioni con le altre persone ma anche il rapporto con l’ambiente.
Kabat-Zinn parla, infatti, di risvegliarsi al presente, che significa vivere in maniera piena tutto quello che ci capita, andando a trovare una ricchezza e un’abbondanza dentro la nostra vita che spesso non vediamo in quanto annebbiati da quello che vogliamo, che non abbiamo o che abbiamo perso.
L’OK DELLA SCIENZA
In pratica la mindfulness è una sorta di arte di vivere che ci porta ad accettare la realtà in maniera intelligente, non in modo rassegnato o passivo, facendoci capire che, se da un lato il desiderio è giusto, dall’altro l’infelicità è causata dalla svalutazione della vita reale che si ha.
È il vedere il bicchier mezzo pieno di cui ci racconta anche la nostra attrice. Del resto, che le persone che praticano la meditazione siano più soddisfatte della loro esistenza, lo ha accertato da tempo la scienza con diversi studi, compreso quello su Matthieu Ricard, il monaco buddhista che, dopo essere stato sottoposto a risonanza magnetica funzionale durante un esperimento presso Università del Wisconsin, è stato definito l’uomo più felice del mondo.
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Fonte: “Mindfulness: un’arte di vivere che ti armonizza con il mondo!” è un articolo della dottoressa Maria Beatrice Toro – tratto da un bel servizio di Marco Ronchetto sul mensile Ok Salute e Benessere, settembre 2021
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