In questo periodo, come conseguenza diretta della diminuzione della produzione di estrogeni, la densità ossea diminuisce. Ciò aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare l’osteoporosi, con il pericolo di fratture ossee spontanee. Tutte le donne dopo i 50 anni dovrebbero sottoporsi alla MOC, la mineralometria ossea computerizzata, per conoscere lo stato di salute delle proprie ossa.
Una dieta sana, non fumare, il mantenimento del peso regolare, associato a esercizio fisico aiutano a proteggere il nostro scheletro. Ma non basta: è bene arricchire la dieta con prodotti ricchi di calcio.
LE IMPORTANTI FONTI ALIMENTARI
- Prodotti lattiero-caseari, come latte, yogurt o formaggio (preferire le versioni scremate e magre): almeno una porzione al giorno. Per esempio, scegliendo lo yogurt al mattino (ce ne sono anche arricchiti di calcio).
- Le verdure sono una preziosa fonte di calcio, seconda per importanza dopo i latticini. Ma quali scegliere?Prediligete i vegetali a foglia verde, come lattuga, rucola, cicoria catalogna, ma anche cavoli, broccoli.
- Nel mondo vegetale anche i legumi forniscono una buona quantità di calcio e possono essere tranquillamente consumati 4-5 volte alla settimana, sotto forma di zuppe o insalate.
- La frutta secca è una buona fonte di calcio. Le mandorle hanno il primato, con 265 mg di calcio per 100 g. Mandorle, nocciole, noci, arachidi sono un ottimo spezzafame: arricchite la vostra dieta quotidiana con 5 mandorle al giorno, due o tre noci…
- Poi abbiamo il pesce. Le acciughe sono uno dei pesci più ricchi di calcio (232 mg per 100 g), ma anche Omega 3 e vitamina B12. E poi sardine, bianchetti, molluschi, salmone. Il pesce dovrebbe essere presente sulla nostra tavola almeno due o tre volte alla settimana.
- Ma non solo: alcune acque minerali (leggere le etichette) e alimenti con aggiunta di calcio possono fornire considerevoli quantità dì calcio. Chi beve i latti vegetali (soia, riso…) li scelga arricchiti con calcio.
Fonte: un articolo di Angelica Amodei tratto da Più Sani Più Belli, luglio 2018, con la collaborazione del Dottor Pietro Cignini, ginecologo