È un disturbo correlato al cattivo funzionamento del film lacrimale, che difende l’occhio e deterge la cornea.
- Chi soffre di secchezza oculare in genere lamenta arrossamento, senso di corpo estraneo, bruciore, prurito e fastidio alla luce. Oltre a una maggiore tensione e fatica oculare, la visione può essere offuscata e le palpebre agglutinate e “appesantite”.
- I fattori di rischio più comuni sono l’utilizzo delle lenti a contatto e l’uso prolungato di pc, tablet, smartphone e videogiochi, che riducono la frequenza di ammiccamento, cioè l’apertura e chiusura delle palpebre.
Quali rimedi
- Bryonia alba 9 CH è consigliato quando la persona ha la sensazione di “bocca asciutta” e ha sollievo bevendo acqua fredda e se gli occhi stanno meglio con applicazioni fredde.
- Alumina 9 CH, invece, va bene se anche la pelle del viso e del corpo risultano secche. Questo medicinale è adatto quando la persona tende a non bere molta acqua e presenta secchezza in gola.
- In entrambi i casi prendere cinque granuli tre volte al giorno per almeno un mese.
Gli altri consigli utili
- Si possono usare le lacrime artificiali, purché siano monodose e non contengano conservanti.
- Meglio non utilizzare le lenti a contatto, almeno fino al miglioramento dei sintomi.
- È utile mangiare cibi ricchi di vitamina A (uova, carote, i pomodori e fegato), C (agrumi, peperoni, kiwi) ed E (presente in diversi oli, nel germe di grano, nel burro e nella frutta secca), che contribuiscono all’idratazione dell’occhio. Ogni giorno, bere almeno 2 litri di acqua minerale naturale.
- Fare attenzione agli impianti di condizionamento, che deumidificano troppo l’aria e creano un’eccessiva ventilazione. Se serve, ricorrere agli umidificatori d’ambiente.
Fonte: tratto da un articolo di Eliana Giuratrabocchetti, su Viversani e Belli, 27 marzo 2015