Sbarco a Pianosa nel Parco nazionale dell’Arcipelago toscano
Pianosa appare solo quando si è quasi all’attracco, perché, piatta com’è, non si staglia certo all’orizzonte dei marinai. Ma non delude mai chi la visita, prima di tutto per il profumo denso e antico dei suoi fiori, che stordisce appena scesi a terra e avvolge tutto il territorio.
- Nonostante l’orribile muro difensivo del supercarcere e la decadenza, peraltro affascinante, del patrimonio costruito, Pianosa è una meraviglia, a partire dalle pinete e dalla macchia mediterranea, fra le cui quinte nidifica il raro gabbiano corso.
Per visitare l’isola è necessario un permesso del Parco nazionale, ma purtroppo la
tutela non è servita a salvare uno degli ospiti più straordinari, la foca monaca, che vi risiedeva almeno fino all’inizio del XX secolo.
Gli esemplari un tempo si riposavano nella strepitosa baia di Cala Giovanna, dove oggi ci si può stendere sulla sabbia bianchissima e tuffarsi in un’acqua così azzurra che non ha niente da invidiare ai mari tropicali.
Fonte: un articolo di Mario Tozzi, Geologo Cnr, conduttore tv e saggista – Tratto da La Freccia, settembre 2016
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