È la più bistrattata, perché spesso è causa di fastidiose irritazioni.
Cresce ovunque, sia al mare sia in montagna, sempre vicino a fattorie e allevamenti. In estate se ne utilizzano le foglie, da staccare con i guanti direttamente dal fusto. Nella cucina naturista viene utilizzata cotta in poca acqua e aggiunta alla borragine o alla lattuga per i ripieni.
Come per ogni pianta commestibile, se ne può utilizzare la parte secca, da acquistare in erboristeria, per infusi, decotti, macerati. L’infuso si prepara versando una tazza di acqua bollente su un cucchiaino di foglie secche, da lasciare a riposo dieci minuti, filtrare e bere. Come drenante, meglio consumarlo lontano dai pasti.
Fonte: tratto da un articolo di Paola Occhipinti su Più Sani Più Belli, settembre 2017 – con la consulenza del dottor Ciro Vestita, docente di Fitoterapia all’Università di Pisa
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