«Esistono ormai molte comunità che incentivano i loro pazienti a esprimersi artisticamente: l’opera prodotta permette al medico o allo psicologo di avere un accesso nuovo e privilegiato all’emotività, alla razionalità e alla fantasia del suo paziente. Esplicitare in un dipinto, in una musica o in un testo la propria personalità è di per sé un gesto chiarificatore e utile; è però giusto specificare che solo in rarissimi casi – quasi unici – le opere di questi pazienti riescono a superare la soglia della bellezza, per trasformarsi in capolavori».
Una frase di Stefano Zecchi, filosofo, giornalista e scrittore – Tratta da Confidenze, 8/12/15