Arance, frutti di bosco, verdure rosse e a foglia verde potrebbero proteggere la memoria dall’invecchiamento.
È l’ipotesi avanzata dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston (Stati Uniti), che, in uno studio pubblicato su Neurology, ha monitorato per vent’anni 28mila professionisti della sanità di sesso maschile con un’età media, a inizio rilevazioni, di 51 anni.
- Chi ha consumato più vegetali ha registrato il 34% in meno di probabilità di sviluppare problemi cognitivi rispetto a chi ne ha mangiati di meno e per i bevitori regolari di succo d’arancia la riduzione delle probabilità di avere problemi di memoria è stata del 47%.
La ricerca ha, tuttavia, i suoi limiti: i risultati non possono essere estesi a donne o a categorie di persone diverse da quelle esaminate, sono state valutate le prestazione cognitive solo finali e non iniziali dei soggetti interessati e gli effetti benefici del consumo di frutta si indeboliscono correggendo i dati per il consumo di altri prodotti (verdura, cereali raffinati o legumi).
Però, se da un lato non dimostrano ma evidenziano solo una possibile correlazione tra difesa della memoria e vegetali citati, dall’altro, sottolinea la ricercatrice Changzheng Yuan, «i nostri studi provano ancora una volta che le scelte alimentari possono essere importanti per la salute del cervello».
Fonte: Ok Salute e Benessere, gennaio 2019