Quando si ha un rapporto sessuale a rischio e non si desidera una gravidanza, la soluzione è una sola: contraccezione di emergenza.
LE DUE TIPOLOGIE
Chi è maggiorenne non ha bisogno di alcuna prescrizione medica. Le opzioni a disposizione sono due: la pillola a base di Levonorgestrel (LNG) e quella a base di Ulipristal acetato (UPA).
- Secondo i dati, la seconda è più efficace della prima, perché, spiega Emilio Arisi, presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione, «l’LNG riesce a spostare il momento dell’ovulazione di qualche giorno, ma solo se questa non è imminente. Il suo limite è che agisce finché alcuni ormoni che accompagnano l’ovulazione non iniziano a salire. L’UPA, invece, è in grado di bloccare l’ovulazione di alcuni giorni anche se questa è imminente».
PILLOLA DEL GIORNO DOPO E DEI CINQUE GIORNI DOPO
In entrambi i casi, se l’ovulazione è già in corso, non si può bloccare. La pillola a base di LNG è definita «del giorno dopo» e quella a base di UPA «dei cinque giorni dopo», ma per entrambe vale una regola: prima vengono assunte, meglio è. Possibilmente nelle 12 ore successive al rapporto sessuale a rischio.
- «La probabilità di evitare una gravidanza diminuisce con il passare delle ore, ma è buona fino al terzo giorno. Dopo, l’LNG non agisce più, mentre l’UPA agisce un minimo fino al quinto giorno». Una volta presa, infine, inutile fare test di gravidanza nell’immediato. «Perché un test sia attendibile», conclude Arisi, «devono essere passate almeno tre settimane dal rapporto a rischio oppure una decina di giorni di ritardo del ciclo».
Fonte: tratto da un servizio di Giulia Masoero Regis, su Ok Speciale Estate 2018