Intolleranza al glutine: vera o falsa?

Per diagnosticare la celiachia è necessario rivolgersi a laboratori di analisi certificati. Il medico di famiglia può indicare al paziente la strada migliore fra l’analisi del sangue — con richiesta di individuazione degli anticorpi specifici — e il Sistema Maggiore di Istocompatibilità di II tipo (HLA).

I geni HLA di classe II (DQA e DQB) sono i principali determinanti della suscettibilità genetica della celiachia. La presenza di questi geni è condizione necessaria, ma non sufficiente, per lo sviluppo della malattia: ovvero tutti i celiaci hanno questi due geni, ma non tutti quelli che hanno questi due geni sono celiaci.

Per ultimo, quando gli altri test ancora lasciano il dubbio, viene prescritto l’esame più invasivo, e per questo fatto per ultimo, ovvero la biopsia con analisi istologica del campione prelevato.

  • La celiachia è una enteropatia autoimmune permanente.
  • Nei pazienti celiaci, l’ingestione di glutine presente nei cereali crea danni alla mucosa intestinale, appiattendone i villi e dando quindi luogo a malassorbimento.

La celiachia è molto più presente nelle donne rispetto agli uomini e negli adulti più che nei bambini. La regione italiana più colpita è la Lombardia.

Diversa dalla celiachia è la sensibilità al glutine, una realtà emergente caratterizzata da sintomi simili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile (dolore e gonfiore addominale e diarrea/alvo alterno) e sintomi extraintestinali (prevalentemente neurologici) che si manifestano subito dopo l’assunzione di glutine.

Con il termine NCGS (Non Celiac Gluten Sensitivity) si definisce una sindrome caratterizzata dalla presenza di sintomi intestinali in pazienti in cui la celiachia e l’allergia alle proteine del frumento siano già state escluse.

Sintomi a cui fare attenzione:

  • Disturbi intestinali cronici (dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo, alvo alterno)
  • Stomatite aftosa ricorrente
  • Ipoplasia dello smalto dentario
  • Scarso accrescimento della statura
  • Transaminasi alte
  • Sideropenia (con o senza anemia)
  • Stanchezza cronica
  • Rachitismo, osteopenia, osteoporosi
  • Dermatite erpetiforme
  • Artrite, artralgia
  • Alopecia
  • Anomalie dello sviluppo puberale
  • Orticaria ricorrente
  • Disturbi della fertilità (abortività spontanea, menarca tardivo, menopausa precoce, infertilità)
  • Complicanze della gravidanza

 

Fonte: “Intolleranza al glutine: vera o falsa?” è un articolo del dottor Marco Mereu, biologo nutrizionista a Milano

 



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