Sembra proprio di sì, anche se solo pochi tra quanti soffrono di disturbi dello spettro autistico, sono dotati di capacità intellettuali straordinarie.
E’ quanto emerge dalla prima ricerca mai realizzata sul rapporto tra capacità cognitive e tratti genetici identificati come possibili fattori di rischio per questi disturbi.
Per lo studio, nato da una collaborazione tra le università di Edimburgo e del Queensland, i ricercatori hanno preso in esame circa diecimila scozzesi non affetti da autismo e ne hanno valutato capacità cognitive e profilo genetico.
Hanno così visto che le persone nel cui genoma si trovavano tratti associati all’autismo erano anche quelle che avevano ottenuto risultati migliori nei test cognitivi.
E una successiva indagine, realizzata dai ricercatori australiani su oltre novecento adolescenti, lo ha confermato.
«Capire come le varianti genetiche associate all’autismo condizionino il cervello, potrebbe aiutarci a comprendere l’intelligenza autistica», spiega il responsabile dello studio Toni Kim Clarke.
E aprile la strada a possibili percorsi terapeutici.
Articolo di Paola Emilia Cicerone – fonte L’Espresso, 30 aprile 2015
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