A beneficiarne potrebbero essere soprattutto gli over 60, che con il passare degli anni iniziano ad avere qualche problemino di memoria.
Lo dimostra uno studio della Northwestern University di Chicago, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Human Neuroscience.
I volontari sottoposti all’esperimento hanno visto triplicare i punteggi ottenuti ai test di memoria. Tutto merito di una migliore qualità del riposo: i progressi nelle prove cognitive, infatti, sono stati accompagnati proprio da un prolungamento della fase Rem.
Questa nuova tecnica di stimolazione apre le porte a possibili terapie, rivolte agli anziani, che col passare degli anni vanno incontro a una perdita fisiologica delle ore di sonno e, di conseguenza, anche della memoria.
Fonte: Ok Salute e Benessere, aprile 2017
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