Le varietà principali di limoni sono:
· Il Femminello, tipico della Sicilia, dal frutto di forma oblunga, la polpa succosa e molti semi. Esiste però anche il Femminello apireno, molto pregiato, poiché è quasi privo di semi; dai Femminelli Santa Teresa provengono i migliori verdelli;
· Il Monachello, resiste poco alla conservazione ed è utilizzato, principalmente, per la produzione di verdelli;
· L’Interdonato, dal frutto grosso, ma poco succoso, utilizzato per la produzione del primofiore.
I limoni giungono a maturazione in tre diversi periodi dell’anno, la prima fruttificazione, chiamata invernale o primofiore, giunge a maturazione in Ottobre; la seconda fruttificazione avviene a Marzo (i limoni di questo tipo – conosciuti anche come bianchetti – sono di minor pregio commerciale); nel corso della terza fruttificazione, tra Giugno e Luglio, maturano i limoni verdelli, così chiamati per il colore della buccia, che è particolarmente compatta e aderente alla polpa.
Applicati sulla pelle, svolgono anche un’azione revulsiva (richiama il sangue in superficie) e per tale motivo risultano utili in caso di reumatismi, inoltre, sono cicatrizzanti.
Il limone (assieme al pomodoro) è il vegetale con il più alto contenuto di acido citrico, una sostanza essenziale per il ricambio energetico delle cellule. Contiene inoltre citrati di sodio e di potassio, che hanno un notevole potere depurativo.
Discreto è l’apporto di vitamine del gruppo B e della vitamina P. Nella scorza si trova un’altissima quantità di flavonoidi.
· Riduce i livelli di colesterolo e contrasta l’arteriosclerosi: grazie all’azione fluidificante dei citrati di sodio e di potassio, il sangue circola più liberamente nelle arterie e passa facilmente attraverso le pareti dei capillari, apportando alle cellule una maggiore quantità di sostanze nutritive.
Se bevuto abitualmente e in quantità significative, il succo di limone aumenta i livelli di colesterolo HDL, il cosiddetto ‘colesterolo buono’ e abbassa il livello di colesterolo LDL, ‘quello cattivo’.
Riduce inoltre i livelli di omocisteina messa in relazione con alti rischi d’infarto.
· Combatte reumatismi, artrite e gotta: il limone contiene oligoelementi che sciolgono i cristalli di acido urico. L’acido citrico, inoltre, ha un effetto depurativo.
· Allevia i sintomi di mal di gola, raffreddore e influenza: per le loro proprietà antivirali e antibatteriche gli oli essenziali del limone sono efficaci nel contrastare le malattie infettive.
Per stroncare un raffreddore sul nascere, ai primi sintomi, quando la gola inizia a pizzicare, si consiglia di mangiare un limone intero, buccia e semi compresi (di produzione biologica); in caso di mal di gola, si consiglia di fare gargarismi con il succo di limone. Se il naso è otturato, instillate alcune gocce di succo di limone direttamente nel naso.
· Aiuta a digerire i grassi: il limone si è dimostrato utile a chi ha tendenza a formare calcoli alla cistifellea. Uno dei sintomi più frequenti è la difficoltà a digerire i grassi, dovuta alla presenza di piccoli calcoli. A digiuno o lontano dai pasti, bevete il succo di almeno tre limoni nell’arco della giornata.
· Cura le affezioni della pelle: per le sue proprietà antivirali e antisettiche, il succo di limone favorisce la guarigione in caso di verruche, foruncoli, vescicole, afte, pustole, ferite e piaghe. Si consiglia di mettere sulla zona interessata qualche goccia di limone, due o tre volte il giorno.
· Disinfetta: in caso di punture d’insetti (zanzare, pulci o altro) strofinate sulla zona interessata una fettina di limone.
Si fa tuttavia eccezione a tali indicazioni se in famiglia vi sono predisposizioni alle allergie: in questi casi per offrire gli agrumi è bene aspettare dopo l’anno, anche qualora il bambino abbia il singhiozzo e comunque, sentire prima il proprio pediatra.
Grazie alle sue mucillagini, il succo di limone ammorbidisce la pelle e la nutre con gli oligoelementi di cui è ricco. Inoltre, grazie al suo contenuto di vitamina C, di acidi citrico e malico, la tonifica, riduce la secrezione di sebo e mantiene la giusta acidità.
1. Tonico per pelli grasse: massaggiate il viso due volte il giorno (la mattina e la sera), con un batuffolo di ovatta imbevuto di succo di limone (avendo l’accortezza di evitare gli occhi). Lasciate seccare e poi ripetete l’operazione. Alla fine lavate il viso con acqua fredda.
3. Per ottenere denti bianchi: ogni giorno – per una settimana – affondate i denti in un grosso spicchio di limone (completo di buccia), assicurandovi che penetrino nella polpa e nella parte bianca, quindi passate lo spicchio avanti e indietro per tutta la dentatura.
4. Per rafforzare le unghie fragili: spremete il succo di due/tre limoni in 50 ml di olio di avocado (si trova in erboristeria), miscelate bene e ogni sera ungete le unghie con questo miscuglio. Per evitare, di macchiare la biancheria, indossate guanti di cotone bianco.
Una buccia rugosa e spessa, macchie verdi, deformità, ammaccature e cicatrici, dovute a grandine o ad attacchi di parassiti, sono da considerarsi difetti. Utilizzate limoni maturi, più ricchi di aroma.
Al momento dell’acquisto accertatevi che i frutti non siano trattati in superficie con una sostanza che impedisce lo sviluppo delle muffe, detta ‘difenile’ o ‘bifenile’. Nel corso di esperimenti di laboratorio condotti su animali, il difenile non si è dimostrato nocivo, ma altera il sapore del frutto.
Qualora vogliate utilizzare la scorza, soprattutto se a scopi curativi, si consiglia di acquistare limoni non trattati.
Per conservare i limoni maturi la temperatura ideale è di 0 – 4°C, mentre i limoni verdi possono essere mantenuti a una temperatura di 11 – 14°C. E’ consigliabile, quindi, tenere i limoni maturi in frigorifero, mentre i limoni verdi possono rimanere in un ambiente fresco.
Altri preferiscono assumerlo dopo il pasto, disciolto in acqua calda addolcita con un po’ di miele.
Inoltre, è del tutto priva di fondamento la credenza, piuttosto diffusa, che il limone possa togliere calcio alle ossa (rendendole fragili), al contrario, l’acido citrico contenuto nel frutto favorisce l’assimilazione del calcio da parte dell’intestino.
Il limone ha un aroma meno aggressivo dell’aceto, si adatta a vivande delicate come pesci, crostacei o verdure di gusto non accentuato. Il succo di limone ha la capacità di ‘cuocere’ le carni, ammorbidendone le fibre e rendendole più digeribili.
· La scorza grattugiata del limone conferisce un aroma gradevole a dolci, gelati, paste frolle e lievitate, creme, carni e salse (grattugiarne solo la parte gialla e non quella bianca che è amara).
· Per evitare che i carciofi puliti anneriscano, immergeteli in acqua acidulata con succo di limone.
· Aggiungete una fettina di scorza di limone al caffè (secondo la tradizione popolare, aiuta la digestione di un pasto ‘pesante’).
· Per eliminare l’odore del cavolfiore, durante la bollitura, mettete mezzo limone nell’acqua di cottura.
· Nella preparazione delle marmellate, durante la cottura della frutta, aggiungete succo di limone. Impedisce che le marmellate inacidiscono (nonostante il limone abbia un sapore acidulo).
Fonti notizie varie: libri, Wikipedia, riviste, ecc.
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