È uno dei paradossi del mondo attuale, o meglio, dei paesi industrializzati: nel resto del mondo, gran parte della popolazione soffre ancora di grave malnutrizione, mentre molti di noi si mettono a dieta soltanto per essere più belli; non solo, anche e soprattutto per essere più felici.
Oggi chi non sceglie la felicità è considerato un perdente e finisce per sentirsi inadeguato, lacerato dalla vergogna, che nella nostra epoca ha preso il posto della colpa e annulla la stima di sé.
Si impone dunque una riflessione profonda sulla nostra vita quotidiana, sul senso delle nostre azioni, sulle finalità che ci proponiamo, sui valori a cui ci affidiamo.
Gli autori affrontano il tema spaziando a tutto tondo e toccando tanti argomenti apparentemente diversi tra loro – dalla piramide alimentare alla medicalizzazione della società odierna, dalle strategie contro il consumismo alla rivalutazione del senso del limite – con il fine di orientare le nostre scelte di vita all’interno di una società sempre più complessa e artificiale.
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