Le medicine omeopatiche, in applicazione di una direttiva europea del 2006, vengono venduti in farmacia e parafarmacia. Secondo la legislazione viene definito “medicinale omeopatico” una sostanza prodotta secondo il metodo omeopatico.
I medicinali omeopatici sono stati notificati al ministero della Salute e possono presentarsi sotto forme diverse: alcune sono comuni alla medicina convenzionale, come
per esempio le compresse o le pomate, altre sono forme farmaceutiche esclusive dell’omeopatia, come i granuli e i globuli.
La medicina Omotossicologica e la medicina Antroposofica utilizzano, invece, medicinali omeopatici con più sostanze – detti complessi – e non sperimentati nella loro formulazione. Quindi, diventa chiaro che chi utilizza medicinali omeopatici non sono solo gli omeopati, ma anche gli omotossicologi e gli antroposofi, perché “medicinale omeopatico” non è equivalente di “omeopatia”.
Fonte: tratto da un bel servizio di Giulio Serri su Più Sani Più Belli, agosto 2017, con la consulenza del dott. Andrea Valeri, Presidente della Società Italiana di Medicina Omeopatica
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