Vedere le coltivazioni di un campo o di un orto crescere rigogliose grazie al nostro impegno è una bella soddisfazione» dice Giacomo Balzano, psicologo a Bari.
«Inoltre, muoversi all’aria aperta e alla luce favorisce la produzione di serotonina, ossitocina ed endorfine, tutte molecole che contribuiscono a farci stare bene».
- Poi, certi lavori, come raccogliere la frutta o vendemmiare, si svolgono in gruppo. Una squadra dove non c’è competizione, ma coesione e voglia di ottimizzare i tempi per raggiungere l’obiettivo più velocemente. Ciò favorisce legami più forti e abitua a condividere e a essere solidali.
- Stare sempre seduti alla scrivania obbliga a una posizione fissa, riduce il campo visivo e costringe gli occhi a focalizzarsi solo su oggetti vicini. Lavorare all’aperto vuol dire muoversi e guardare anche verso l’orizzonte: così, i muscoli oculari, il cristallino e la cornea si adattano alla focalizzazione di oggetti lontani. Questa abitudine si riflette anche sull’atteggiamento mentale e spinge a vedere le cose in prospettiva e a guardare al futuro.
Fonte: Viversani e Belli, 20/11/15