Se il medicinale è in capsule o compresse, tagliarlo o sbriciolarlo può essere rischioso e compromettere la terapia. Lo segnala il Ministero della salute, che ha pubblicato una raccomandazione diretta a operatori sanitari, ma valida per tutti.
Non vanno mai aperte le capsule molli, perché parte del contenuto viene inevitabilmente perso. Lo stesso vale per compresse e capsule rivestite (senza la “protezione” il principio attivo viene inattivato dagli acidi dello stomaco) e per le pillole a rilascio prolungato (la sostanza attiva rischia di essere rilasciata tutta in un colpo).
«Si possono tagliare le pasticche che presentano già una linea di divisione, ma se si sbriciolano vanno buttate via. A chi ha difficoltà di deglutizione, si consiglia di chiedere al proprio medico di cercare formulazioni alternative, o indicare in ricetta che sia il farmacista a occuparsi della manipolazione».
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Fonte: un articolo di Giorgia Nardelli, tratto da un vecchio numero di Starbene, 3 dic. 2019
Fonte immagine: Farmaci equivalenti ancora poco utilizzati in Italia: le resistenze del mercato e la diffidenza dei cittadini – Motoresanità.it (motoresanita.it)
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