Quando l’ago della bilancia sale troppo, a scuola si rende meno: consigli per alzare la media della pagella.
LA TESI: un brutto voto? Potrebbe essere colpa di un’alimentazione sbagliata e di una vita troppo sedentaria. I chili di troppo, infatti, fanno male al fisico, ma anche alla mente. Soprattutto, se a essere in sovrappeso è un bambino. Perché oltre ai problemi connessi alla salute, entrano in ballo anche quelli psicologici e quelli legati all’apprendimento.
LA DIMOSTRAZIONE: uno studio della Georgia Regents University ha esaminato 45 ragazzini, tra 7 e 11 anni, 24 dei quali con un peso nella media e uno stile di vita attivo. Gli altri 21, invece, erano cicciotelli e pigri. Attraverso appositi test a punti, i ricercatori hanno misurato le loro capacità di imparare, memorizzare, immaginare, utilizzare le conoscenze acquisite e rimanere concentrati.
Ebbene, il primo gruppo ha realizzato punteggi di gran lunga superiori a quelli del secondo.
I medici sostengono che ciò accade perché i chili in eccesso danneggiano la salute dei neuroni. Le cellule adipose rilasciano sostanze che creano infiammazione e che piano piano migrano verso il cervello e attaccano l’ippocampo, cioè l’area essenziale per l’apprendimento e la memoria.
- Mentre l’attività fisica fa esattamente il contrario: aumenta il numero di cellule nervose di questa stessa area, quindi, da un lato l’obesità appesantisce la testa e, dall’altro, la mancanza di movimento peggiora il problema.
PROVACI COSI’: se anche tuo figlio ha la tendenza a ingrassare e preferisce stare davanti alla tv, invece di correre e saltare, ecco che cosa puoi fare per cambiare in meglio le sue giornate e, magari, rendergli più semplice lo studio.
- Mangia con lui: «Un bambino ha bisogno di socialità al momento del pasto», spiega lo psicopedagogista Daniele Novara. «Il piacere dello stare insieme ai genitori viene così associato al mangiare. La solitudine porta a consolarsi con il cibo, soprattutto con quello troppo dolce o troppo salato». Cinque sono i pasti che dovrebbe fare al giorno, con orari precisi, senza tablet e senza tv accesa. «Rispetta i suoi gusti, ma non lasciargli prendere i cibi da solo nella dispensa e non farlo uscire con una merendina in tasca per guadagnare tempo», conclude Novara.
- Non mettergli fretta: «I bambini non sanno mangiare in cinque minuti, anzi per loro la velocità è molto controproducente», spiega l’esperto. «Perciò un genitore deve organizzare beni i tempi dei pasti. Soprattutto della cena. Potrebbe essere utile anticipare l’orario per prepararsi al riposo senza stress. Perché anche il sonno contribuisce a combattere l’obesità. Più un bambino è stanco, più si butta sul cibo».
- Ballate e giocate tutti i giorni: «Per fare attività fisica non serve iscriverlo a un corso», sottolinea Novara. «Basterebbero 40 minuti al giorno all’aria aperta dopo la scuola, ma anche in casa si possono fare attività che stimolano il suo metabolismo. Fatti aiutare a riordinare la casa, mettete su la musica e ballate, giocate con la palla…..L’importante è la quotidianità: una settimana di pomeriggi davanti alla tv non può essere compensata da due ore al parco la domenica».
Articolo di Barbara Gabbrielli – fonte Starbene, 18 gennaio 2016
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