Circolano ancora tanti falsi miti sull’epilessia e uno di questi è quello di non poter praticare attività sportiva se è presente questa patologia. Invece, le nuove ricerche sottolineano l’importanza di fare danza, judo, atletica.
Gli sport contribuiscono a rafforzare in questi pazienti il sentimento di autostima e la sicurezza in loro stessi, spesso compromessa dalle crisi.
Il vero problema da tenere in considerazione sono le condizioni, a volte estreme, richieste da certi sport: non è il caso, per ovvie ragioni, di trovarsi appesi a una corda o aggrappati a un paracadute durante la fase convulsiva! Invece via libera alla pratica sportiva se si tratta di attività che non compromettono l’incolumità della persona.
- Guida congiunte della Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) e della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) su Epilessia e Sport e il Consensus Paper pubblicato dall’International League Against Epilepsy (ILAE), forniscono le necessarie indicazioni e stabiliscono i criteri nella pratica dei diversi sport che sono classificati in tre diversi gruppi, sulla base della loro pericolosità.
Per informazioni: www.lice.it
Fonte: un articolo del professor Antonino Romeo, neuropsichiatra infantile, direttore della Struttura di Neurologia pediatrica e del Centro regionale per l’Epilessia, presso Ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico, Milano – su Più Sani Più Belli, agosto 2017