L’insoddisfazione del proprio aspetto fisico portata all’estremo può sfociare in una psicopatologia, detta dismorfofobia: un disturbo psichico che comporta un allontanamento tale dalla realtà, per cui, ad esempio, anche se magrissimi, allo specchio ci si vede sempre grassi, o, pur se muscolosi, flaccidi e mingherlini. Il corpo, in sostanza, diventa portavoce di una profonda sofferenza interiore, per cui quello che si vede non è più ciò che realmente è.
- «Si parla di dismorfofobia quando la preoccupazione per un difetto dell’aspetto esteriore, che sia minimo o perfino inesistente, diventa ossessione e porta chi la prova a danneggiare il proprio corpo, fino a sfinirlo», spiega lo psicologo Roberto Pani.
«Alla lunga la sofferenza può risultare anche fatale, è importante quindi riconoscere per tempo i campanelli di allarme, come preoccupazione ossessiva del peso, bisogno continuo di guardarsi allo specchio e costante insoddisfazione per quel che ritrae, e ricorrere a un aiuto professionale. Per chi è più introspettivo è adatto un percorso attraverso la tecnica psicoanalitica, per chi ha una personalità più razionalistica è meglio optare per la tecnica cognitivo-comportamentale».
- La Redazione di Bellezza & Benessere suggerisce: leggi l’intervista alla psicologa Adele Canino, esperta dei disturbi del comportamento alimentare. La trovi a questo link.
Fonte: tratto da un bel servizio di Federica Sciacca su Ok Salute e Benessere, aprile 2017 – con la consulenza dello psicologo Roberto Pani