Da uno studio eseguito dai ricercatori dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano è infatti emerso che le caratteristiche genetiche individuali incidono sul rischio di diventare fumatori incalliti e determinano anche la difficoltà di porre fine alla dipendenza.
Non c’è dunque da stupirsi se dopo l’inizio della terapia antifumo, il 70 per cento dei soggetti riesce a stare alla larga dal pacchetto tentatore, ma dopo un anno solo il 47 per cento smette definitivamente di fumare. Ne consegue che non basta avere la volontà di liberarsi dalla dipendenza e aiutarsi con una terapia farmacologica.
Alla luce del nuovo studio risulta chiaro che la partita va giocata contro la predisposizione genetica.
Fonte: tratto da Intimità del 24/01/18
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