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Difese immunitarie: certe piante possono rinforzarle?

Piante che possono rinforzare le difese immunitarie. Scopri quali sono…

ECHINACEA

«È una pianta originaria del Nord America che rinforza il sistema immunitario e aiuta l’organismo a combattere i virus, riducendo il rischio di prendersi influenze e raffreddori. In particolare, potenzia l’attività dei fagociti, cellule che catturano e digeriscono gli aggressori dell’organismo», spiega Murgia.

La dose standard è 900 mg al giorno di estratto secco titolato e standardizzato, in capsule o sciroppo. Si può cominciare il trattamento a cicli di 15-20 giorni di fila, il mattino e la sera. Quindi si interrompe per due settimane e poi si ricomincia.

  • Non può assumere questa pianta chi soffre di malattie autoimmuni e chi assume farmaci immunosoppressori.
  • Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’echinacea anche nei bambini: può essere usata a partire da un anno di età.

GINSENG

Gli estratti di questa pianta aiutano a incrementare le quantità di interferone, una classe di proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario in risposta all’attacco di agenti esterni come virus e batteri. Inoltre, uno studio ha dimostrato che il ginseng è in grado di potenziare l’efficacia del vaccino anti-influenzale.

Esistono vari tipi di ginseng, ma il migliore è il Panax (rosso contano). «Si può fare un trattamento preventivo di un mese all’inizio dell’autunno, poi è bene interrompere l’assunzione per uno-due mesi e, se necessario, assumerlo di nuovo per un altro mese», consiglia Murgia.

L’estratto è disponibile in varie formulazioni, come capsule, compresse, tavolette, sciroppo. Il ginseng si può assumere a partire dai 12 anni di età. È controindicato durante la gravidanza e l’allattamento.

PROPOLI

È una resina aromatica prodotta dalle api per proteggere l’alveare dalle aggressioni esterne. Per il trattamento preventivo si assume a cicli che alternano 15 giorni di somministrazione e 15 di sospensione per almeno tre mesi rispettando le dosi indicate sull’etichetta. Può essere assunta in combinazione con echinacea, rosa canina, sambuco e altre piante.

  • Non ha effetti collaterali né controindicazioni. È adatta ai bambini a partire da un anno di età.

PELARGONIUM SIDOIDES

È una pianta indicata per prevenire le infezioni respiratorie. «Si assume a cicli che alternano tre settimane di somministrazione e una di sospensione per due-tre mesi alle dosi indicate sull’etichetta», dice Murgia. Si trova sotto forma di sciroppo in combinazione con altre piante, come rosa canina o ribes nero.

Non ci sono controindicazioni, tra gli effetti collaterali si annoverano dolori addominali e allergie. Adatta anche ai bambini a partire dai sei anni di età.

UNCARIA

Pianta tradizionalmente usata per prevenire le infezioni. Si assume a cicli che alternano 15 giorni di somministrazione e 15 di sospensione, rispettando la dose indicata sull’etichetta. Priva di controindicazioni ed effetti collaterali. Si può assumere a partire dai 12 anni di età.

OLIVELLO SPINOSO

È un arbusto originario della Cina che contiene notevoli quantità di vitamina C, ma anche vitamina A, vitamina E, vitamine del gruppo B e vitamina P, oltre a vari minerali come ferro, calcio, magnesio, rame. In alcuni studi sperimentali, gli estratti dai germogli di foglie dell’olivello spinoso, disponibili sotto forma di compresse, capsule, sciroppo, hanno evidenziato la capacità di rinforzare le difese immunitarie. In particolare, sembrano potenziare l’azione svolta dai macrofagi, le «cellule-spazzino» specializzate nell’eliminare virus e batteri.

BACCHE DI GOJI

Il goji è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di melanzane, pomodori, patate, peperoncini e peperoni), che cresce in Tibet, in Mongolia e in alcune province della Cina. Nelle sue bacche, che si possono trovare essiccate o sotto forma di capsule, compresse o succo concentrato, sono contenuti flavonoidi e beta-carotenoidi, ma anche vitamine C e del gruppo B, aminoacidi essenziali, minerali come calcio, magnesio, potassio, selenio e fosforo.

Secondo alcuni recenti studi, il goji sarebbe in grado di promuovere l’attività delle cellule dendritiche, sorta di «sentinelle» in grado di catturare gli agenti patogeni che minacciano la salute dell’organismo.

  • Non può assumere le bacche di goji chi prende farmaci anticoagulanti, antipertensivi e antidiabetici.

 

Fonte: estratto da un bel servizio di Paola Arosio su Ok Salute e Benessere, nov. 2016
Fonte immagine: https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/echinacea

 

 



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