Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che si manifesta prevalentemente durante l’infanzia e l’adolescenza ed è dovuta alla progressiva distruzione da parte di anticorpi delle cellule beta del pancreas, deputate alla produzione di insulina, l’ormone che controlla i livelli di glicemia (cioè la concentrazione degli zuccheri, nutrienti essenziali dell’organismo) nel sangue.
CAUSE. Non sono ancora state determinate con certezza, ma si sa che sono coinvolti fattori ambientali, soprattutto le infezioni virali, e fattori genetici (ereditari).
Sono stati anche studiati, ma senza dimostrazioni convincenti, problemi dietetici come allattamento con latte vaccino, carenze di omega 3 o di vitamina D, mentre alcuni ricercatori evidenziano come un forte stress (traumi, infezioni, eventi famigliari) possa determinare una compromissione del sistema immunitario e aumentare il rischio di formazione di anticorpi contro le cellule beta.
DIAGNOSI. L’esordio del diabete di tipo 1 è acuto e i suoi sintomi sono evidenti: dimagrimento, aumento del volume delle urine (poliuria) e della sete (polidipsia). Il diabete autoimmune dell’adulto ha un esordio più lento e viene diagnosticato evidenziando la presenza degli autoanticorpi diretti verso le cellule pancreatiche che producono insulina.
TERAPIE. Chi soffre di diabete di tipo 1 dovrà sottoporsi per tutta la vita a una terapia insulinica attraverso iniezioni sottocutanee, dopo il controllo del livello di glicemia, o tramite microinfusori. Questi ultimi sono dispositivi, posti a contatto con la pelle, in grado di monitorare costantemente la glicemia e di rilasciare insulina solo quando serve, il tutto gestito tramite un sistema di controllo remoto simile a uno smartphone.
Importante è, poi, notare come negli ultimi anni si sia capito che anche il diabete di tipo 1 possa avere una resistenza all’insulina causata da fattori in passato ritenuti tipici solo del tipo 2, come il sovrappeso.
Questo fa sì che in qualche situazione di tipo 1 all’inizio possa esserci un miglioramento aggiungendo, oltre all’insulina, la metformina. Per alcuni pazienti si può arrivare a pensare al trapianto di pancreas o di isole pancreatiche.
STILI DI VITA. Per chi soffre di diabete l’attività fisica e il regime alimentare sono fondamentali.
Seguendo una terapia insulinica che può mandare in ipoglicemia, è, però, necessario che gli sportivi si sappiano regolare misurando di frequente la glicemia: l’attività fisica è sconsigliabile con la glicemia sopra i 250 mg/ dl o se nelle urine sono presenti corpi chetonici, sostanze prodotte dal metabolismo dei lipidi nei casi di scarsità di insulina il cui accumulo può portare a conseguenze pericolose.
Per quanto riguarda la dieta, infine, bisogna mangiare prevalentemente verdura, frutta, cibi cucinati alla griglia e al vapore, con solo olio crudo; da bandire fritti e sughi elaborati, da limitare insaccati e formaggi che sono ricchi di sale, mentre pasta, pane e riso devono essere preferibilmente integrali. È utile che il diabetico di tipo 1 conosca l’indice glicemico dei cibi che consuma per regolare la quantità di insulina da somministrarsi.
Fonte: un articolo della dottoressa Cecilia Invitti, tratto da un bel servizio di Cinzia Galleri, su Ok Salute e Benessere, agosto 2021
Fonte immagine: Medium
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