Diabete: prima di ammalarsi…

Il pre-diabete non è una vera malattia, ma una condizione ancora reversibile. Le più recenti linee-guida italiane ed europee, infatti, suggeriscono un termine più corretto, cioè di “intolleranza glucidica”, per sottolineare quanto questa situazione non condanni una persona a diventare necessariamente diabetica.

  • Purtroppo, però, spesso questa condizione non viene riconosciuta e quando si arriva alla diagnosi di diabete, l’iperglicemia ha causato effetti dannosi all’organismo e spesso sono già presenti alcune complicanze. Quindi, una diagnosi precoce del pre-diabete permette di ridurre questi rischi.

 

COME SI SCOPRE? Per evidenziare le alterazioni precoci della glicemia, si consiglia di fare la curva da carico di glucosio nelle persone che presentano fattori di rischio, come l’obesità o una storia familiare di diabete.

  • Molti studi hanno dimostrato che se si controlla la glicemia già dalla fase iniziale di pre-diabete, si può ritardare o prevenire non solo la comparsa della malattia, ma anche le sue complicanze.

CHE COSA FARE? In caso si scoprisse di avere il pre-diabete, occorre subito intervenire, riducendo prima di tutto l’eccesso di peso.

  • La cura consiste nel modificare lo stile di vita, seguendo un’alimentazione corretta e bilanciata, associata a una regolare attività fisica. Per ottenere risultati, è opportuno non fare di testa propria, ma consultare un endocrinologo, che a sua volta si avvalga della collaborazione di un dietologo.
  • Può essere utile anche controllare con regolarità i valori della pressione arteriosa.

CHI È A RISCHIO? Per prevenire la comparsa del diabete di tipo 2 è bene individuare i gruppi di persone maggiormente a rischio, ai quali va indirizzata la prevenzione. Ecco quali sono:

  • chi ha familiari di primo grado affetti da diabete;
  • chi è sovrappeso, obeso o soffre di sindrome metabolica;
  • le persone con malattie cardiovascolari, pressione alta o dislipidemie (aumento dei trigliceridi e riduzione del colesterolo Hdl);
  • le donne che hanno sofferto di diabete gestazionale o che hanno partorito neonati con peso superiore a 4 kg.

 

In questa condizione non si avverte alcun disturbo, ma è presente una resistenza all’azione dell’insulina, con conseguente aumento dei suoi livelli nel sangue. 

 

COME LEGGERE GLI ESAMI

Il termine pre-diabete viene riservato a due condizioni di iniziale alterazione del metabolismo degli zuccheri.

ALTERATA GLICEMIA A DIGIUNO Caratterizzata da valori di glicemia compresi tra 100 e 125 mg/dl, che si scoprono con un prelievo di sangue da eseguire a digiuno.

INTOLLERANZA AL GLUCOSIO Con valori di glicemia compresi tra 140 e 199 mg/dl, che si scopre con un prelievo due ore dopo la somministrazione di un carico orale di glucosio.

Si parla di pre-diabete anche in caso di riscontro di emoglobina glicata (Hb glicata) compresa tra 42 e 48 mmol/mol.

 

 

Fonte: servizio di Cesare Betti, con la consulenza della professoressa Simona Frontoni, presidente della commissione scientifica Italian barometer diabetes observatory (Ibdo foundation), direttore U.o. di Endocrinologia e diabetologia all’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma – tratto da Gli Speciali di Viversani e Belli Tutto su… Zucchero

 

 



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