Di recente l’attenzione è stata puntata sulle microalghe marine, organismi che rappresentano una fonte promettente di composti bioattivi e prodotti ad alto contenuto tecnologico con tanti vantaggi.
«La raccolta dall’ambiente delle microalghe è poco costosa ed ecosostenibile poiché non distruttiva. Inoltre, questi vegetali crescono bene in laboratorio» spiega la dottoressa Giovanna Romano, ricercatrice in ecologia chimica e biotecnologie marine alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli.
«Si pensi che, ponendo in coltura poche cellule di alghe unicellulari, si può arrivare a raccogliere chili di biomassa, rendendo possibile il loro utilizzo a livello industriale» dice l’esperta. «Il recente interesse verso le microalghe è dovuto all’alto contenuto di acidi grassi polinsaturi come omega 3 e 6, di cui sono noti i benefici sulla salute, un’alta presenza di antiossidanti (specie carotenoidi), aminoacidi essenziali e sostanze emollienti, ideali in campo cosmetico».
Fonte: estratto da un bel servizio di Luana Trumino su Viversani e Belli, 15/08/2019