È allarme zuccheri, o in particolare fruttosio, per il loro ruolo nello sviluppo e nella diffusione di vari tipi di tumore, in primis quello del seno: a denunciare gli effetti delle ‘polveri dolci’ sulle neoplasie maligne, è un nuovo studio del centro oncologico più prestigioso d’America, l’Anderson Cancer Center dell’Università del Texas.
Test su topi di laboratorio, alcuni dei quali geneticamente predisposti ai tumori della mammella, sottoposti a quattro diversi tipi di diete, hanno evidenziato l’azione cancerogena del fruttosio.
Specialmente sul processo metabolico chiamato 12-LOX, che faciliterebbe la diffusione delle metastasi in chi ha già avuto un cancro. “A troppi pazienti viene detto che ciò che mangiano non influenza il cancro – ha osservato l’autore della ricerca, Lorenzo Cohen – ma questi dati, provano il contrario: che l’alimentazione ha un’influenza anche dopo una diagnosi”.
I ratti usati nei test sono stati nutriti con quattro diverse diete: una a base di amidacei ma non zuccheri semplici, e le altre con una predominanza di zuccheri da tavola vari.
- Secondo i dati resi noti nel rapporto pubblicato sulla rivista Cancer Research, nei topi che si alimentavano soprattutto di fruttosio – la parte dello zucchero metabolizzato dal fegato, diversa dal glucosio che ‘passa’ perlopiù per il pancreas – è stata evidenziata una crescita più veloce ed estesa dei tumori.
“Sembra che il fruttosio sia il principale responsabile dei processi infiammatori – ha osservato Cohen – molto più del glucosio. Sarebbe dunque il fruttosio a ‘guidare’ i processi di metastasi, rendendo più attivo LOX-12″.
A sei mesi dall’avvio del test, il 30% dei ratti nutriti con amidacei ha sviluppato tumori, ma la percentuale saliva a più del 50% tra quelli che avevano ingerito fruttosio.
Fonte: Bio, febbraio 2016