I fiori arancioni della calendula (Calendula officinalis) sono tra i migliori rimedi vegetali.
- L’uso interno della calendula è indicato per contrastare nervosismo, tensione e spasmi.
- Quando ai malumori stagionali si uniscono anche problemi premestruali, come irritabilità e dolori addominali, la calendula è il rimedio giusto, perché contribuisce a regolarizzare il ciclo mestruale e ad attenuare i disturbi correlati.
In più l’uso di quest’erba favorisce la digestione e protegge la mucosa gastrica, oltre a contribuire ad abbassare i livelli di colesterolo e dei trigliceridi nel sangue.
Si applica sulla pelle
L’infuso, da consumare 1-2 volte al giorno, si prepara ponendo in una tazza d’acqua bollente 2 cucchiaini da dessert di fiori essiccati e lasciando riposare 10 minuti coprendo la tazza. Poi è sufficiente filtrare la bevanda, addolcire con un cucchiaino di miele o di zucchero e consumare a piccoli sorsi.
- In alternativa si può consumare la tintura madre: 30 – 40 gocce disciolte in un terzo di bicchiere d’acqua, 2 – 3 volte al giorno, lontano dai pasti.
- Per uso esterno la calendula si può utilizzare per una varietà enorme di problemi della pelle: disinfezione di piccole ferite o abrasioni, pelle secca o screpolata, eritema da pannolino, eczemi e dermatosi di diversi tipi, traumi, punture d’insetto, piaghe da decubito, geloni, scottature, orticaria.
- In questi casi si utilizzano pomate a base di calendula o la tintura madre diluita in acqua bollita (la proporzione corretta è 1 cucchiaio di tintura madre per 3 cucchiai d’acqua).
- Sciacqui e gargarismi con la tintura madre di calendula, circa 30 gocce per mezzo bicchiere d’acqua, possono contrastare efficacemente mal di gola, afte, gengiviti, stomatiti e piorrea.
Fonte: Casa in Fiore, ottobre 2004