La condizione più conosciuta e facile da riconoscere è la tachicardia, cioè un battito accelerato.
Di solito non ci si deve preoccupare, soprattutto se si riesce a ricondurre il fatto a una causa, che può essere uno stato emotivo, come la paura o l’ansia, oppure uno sforzo fisico intenso o, ancora, l’assunzione di alcune sostanze, come il caffè. Questi esempi fanno tutti parte della tachicardia fisiologica, ma non sempre la causa è legata a queste situazioni.
«La tachicardia può essere anche il sintomo di qualcosa che non funziona correttamente. Per esempio, può essere associata all’anemia, perché il cuore per compensare la carenza di globuli rossi si trova a dover pompare più sangue da immettere in circolo.
Oppure, può essere il campanello d’allarme di un ipertiroidismo a causa del quale tutte le funzioni dell’organismo vengono accelerate» spiega il dottor Antonio Vincenti, specialista in Cardiologia, aritmologia clinica e interventistica a Monza.
La tachicardia può essere una condizione costituzionale: ci sono persone che a riposo e senza motivi particolari, hanno il battito accelerato. In questi casi, non c’è da preoccuparsi.
Fonte: estratto da un bel servizio di Elena Cassin, con la consulenza di Antonio Vincenti, specialista in Cardiologia, aritmologia clinica e interventistica a Monza – tratto da Viversani e Belli, 14/09/18