Gli inestetismi, come rossori e couperose, provocano talvolta disagi psicologici. Come dimostra il sondaggio internazionale, «Face Values: Global Perception Survey», condotto dall’agenzia di ricerche di mercato indipendente Bryter e finanziato da Galderma.
Pubblicato di recente sulla rivista Dermatology & Therapy, ha coinvolto 6.831 persone trai 25 e i 64 anni provenienti da otto nazioni.
Focus: l’impatto del rossore del viso in pazienti affetti da rosacea.
- «L’indagine prevedeva che venissero mostrati ai partecipanti volti “con” e “senza” couperose», spiega Giuseppe Micali, direttore della Clinica dermatologica di Catania e coautore dello studio.
«Sorprendenti i risultati: il viso affetto da rossore ha ottenuto risultati penalizzanti rispetto a quello “normale”. In particolare, il rossore associato a rosacea scatena significative reazioni a livello emozionale (77%) e di imbarazzo (46%) fino a una vera depressione (22%)».
Ma perché il rossore condiziona negativamente la relazione con gli altri e il rapporto con se stessi? «Nell’immaginario collettivo il colore scarlatto del viso si correla a una scarsa capacità di governare impulsi ed emozioni con conseguente disapprovazione sociale», risponde Katia Vignoli, psicoterapeuta, esperta in medicina psicosomatica.
- «Esporre il proprio viso arrossato allo sguardo altrui, quindi al giudizio sociale, può essere fonte di grande difficoltà».
Fonte: tratto da un servizio di Monica Caiti su Ok Salute e Benessere, febbraio 2016
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